Finiremo per usare le criptovalute di routine o rimarremo bloccati con il trading di criptovalute incentrato sugli investimenti? Qualunque cosa accada, alcune persone non vogliono essere colte di sorpresa. Qualche tempo fa, Facebook ha annunciato con grande fanfara la sua criptovaluta: la Libra. E ora sono le cinque grandi banche spagnole (forse presto saranno quattro, se l’assorbimento di Bankia da parte di CaixaBank sarà chiuso) che si stanno attivando per lanciare l’euro digitale.

Il progetto dell’azienda di Mark Zuckerberg ha perso slancio lungo la strada; l’euro digitale è partito bene. La notizia, che è stata avanzata da CincoDías, sottolinea che dietro la creazione di questa criptovaluta ci sono Santander, Sabadell, BBVA, Bankia e CaixaBank. Che sì, sono tutti collocati sotto l’ombrello di Iberpay, la società spagnola di servizi di pagamento, che è di proprietà, tra molti altri, delle cinque banche menzionate sopra.

Il progetto dell’euro digitale ha già fatto i suoi primi, e importanti, passi. La Banca Centrale Europea (BCE) sarebbe incaricata di emetterlo e avrebbe un valore uguale alla valuta ufficiale dell’Unione Europea. “Euro digitale che viene emesso, euro fisico che scomparirebbe”, ha detto da una banca a CincoDías.

Inoltre, ha l’approvazione della Banca di Spagna, fonti dello stesso hanno indicato i mezzi di cui citati sopra sono consapevoli dei test e mantengono una comunicazione fluida con Iberpay. La loro partecipazione a questa fase iniziale del processo, hanno spiegato, si limiterebbe a osservare come il settore sperimenta e si adatta a queste nuove tecnologie.

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Inizio del test dell’Euro digitale

Chissà se tra un po’ saremo in commercio con l’euro digitale. Per il momento, i test che sono al centro dell’attenzione della Banca di Spagna inizieranno molto presto. In realtà, avrebbero già dovuto farlo, ma, anche qui, il coronavirus colpisce le criptovalute, e l’inizio dei test doveva essere rimandato. È probabile che la partenza avvenga a settembre o al più tardi a ottobre.

L’euro digitale, come notato in un rapporto di Iberpay del 2019 a cui ha avuto accesso CincoDías, “sarà un modello di denaro digitale tokenizzato settoriale. Si concentrerà sull’emissione di token da parte di Iberpay, da un conto settoriale comune, i cui fondi, che sarebbero di proprietà dell’azienda, fungerebbero da supporto per la moneta digitale emessa, che sarebbe, a sua volta, distribuita, se del caso, ai clienti da istituzioni finanziarie”.

Fanno anche notare che il progetto dell’euro digitale è già stato analizzato da un punto di vista giuridico, tenendo conto, per esempio, della possibile necessità di una regolamentazione ad hoc o di nuovi obblighi legali e contrattuali.

Come ricordano, la BCE ha annunciato alla fine del 2019 che stava considerando l’opzione di creare un’alternativa alle criptovalute, pensando soprattutto al bitcoin, che sarebbe una moneta digitale basata sulla crittografia: la cosiddetta Central Bank Digital Currency.